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(Aprite tranquille: questo è il link diretto alla foto, non quello che il mio antivirus aveva segnalato come problematico). E notate
a) il maglione (vabbè, non credo che avreste potuto NON notarlo).
b) l'espressione di gaudio e giubilo del tapino che trovasi, suo malgrado, inserito nel suddetto.
Fatto? Bene: come vi sentite?
Paura, eh?
E' evidentemente fatto a mano, tra l'altro (il maglione, non il tizio. Cioè, anche il tizio; nel senso che non credo che sia un androide uscito da una fabbrica. Anche se, forse, nel momento in cui è stata scattata la foto, gli sarebbe piaciuto esserlo, dal momento che gli androidi, per quel che sappiamo, non provano sentimenti. E quindi in particolare NON provano cose tipo vergogna, disagio, imbarazzo e desiderio irrefrenabile di scavare una buca profonda dieci metri e nascondercisi dentro per i prossimi dieci anni).
Ma vogliamo analizzare meglio l'appassionante vicenda umana che si cela dietro questo scatto?
Chiaramente, siamo ad una festicciola: ci sono dei tipi in piedi, alle spalle del Nostro; anche se sono in penombra, perchè evidentemente la bellezza del pullover è tale da concentrare su di sè persino i raggi luminosi. Ed uno regge un bicchere, nella configurazione caratteristica alla "Pino, vuoi ancora un chinotto?".
E si intravede la prova del reato, ossia i nastri di un regalo appena scartato. Quindi siamo ad una festicciola di compleanno, o qualcosa del genere, e quest'uomo fortunato -che tutti noi invidiamo- ha appena ricevuto questo bellissimissimo dono.
E, data l'espressione di sofferenza che ha stampata in viso, o sta lottando silenziosamente con una ferocissima colica renale, ma non ha voluto dire niente agli amici per non rovinare la bellissima festa, o è un un uomo leggermente infelice - ma appena appena, eh.
No, ma dico: immaginate? Gli amici che si sono riuniti per festeggiarlo, e lui già è tutto contento e giulivo; poi qualche brindisi, un po' di conversazione per scaldare l'atmosfera, e finalmente arriva il momento clou della serata: compare il pacco del regalo. "Oh che bello -pensa lui- è grande e piatto: fiiiigo, mi hanno preso la Play Station che volevo tanto!". Lo scarta, pieno di trepidante attesa e gioia anticipatoria, e... TA-DA! Maglione pagliaccioso!!!
Che il tapino (ma perchè fargli questo? Perchè? Qui siamo da segnalazione ad Amnesty International), evidentemente, è pure stato obbligato indossare per la foto di rito stile "oh che bel regalo, guardate come sono contento!".
E sbaglio o uno degli amici sullo sfondo, più che sorridere, sta proprio ridendo della grossa (il perfido)? Chissà perchè, eh?
***
Il rettangolino di vita fermato dallo scatto e consegnato alla Rete per una labile immortalità si ferma qui, non ci racconta altro. Il nostro amico e la sua storia -il suo maglione, soprattutto- tornano nell'anonimato indistinto da cui erano usciti appena per un attimo, una bottiglia con un messaggio scritto a metà che per un secondo un'onda ha portato fino a noi e ora torna a perdersi al largo dell'Oceano Internet.
Ma qualcosa possiamo ancora ipotizzare.
Per esempio, questo frammento di dialogo:
Voce femminile:
"Tesoro, sii sincero: ti piace davvero? Perchè è un modello un po' particolare, e non vorrei mai che, indossandolo, magari ti sentissi, che so, un filino a disagio. No, sul serio: se non ti piace dimmelo, non farti problemi. Lo regalo al bambino di mia cugina, e per te prendo la Play Station. Non ho nessun problema, davvero!"
Lui (intravvedendo un improvviso spiraglio di luce nelle tenebre e pensando che forse allora sì, il suo cuoricino può ancora anelare alla speranza):
"Be', ecco. In effetti, io... Forse..."
Lei (continuando il discorso):
"... Ma davvero: non badare a quanto ci ho messo a farlo, e con che fatica; soprattutto ora che per comprarci casa ho il doppio lavoro e potevo sferruzzare solo quando rincasavo all'una di notte, dopo aver appeso per otto ore polli stecchiti in una cella frigorifera ai mercati generali e passato la sera a servire birre in un bar, un posticino tranquillo chiamato "L'oasi dello spacciatore", e a quell'ora ero così stanca -anche perchè il mattino dopo mi dovevo alzare alle cinque per tornare ad appendere festoni di polli- che per tenere gli occhi aperti dovevo puntellare le palpebre con gli stuzzicadenti e spararmi il caffè direttamente endovena con una flebo collegata alla caffettiera. Davvero, ti dico, non importa. Quindi, dimmelo senza farti nessun problema: ti piace? Ma sinceramente, eh!"
***
Oddio poveraccio XD ha una faccia che davvero dice tutto XD ma come diavolo ci hanno pensato a regalargli una roba del genere?? bohhhhh XD
RispondiEliminaAvrò gli incubi per giorni, quello è Penniwise il clown di IT, aaaaaaaaaaahhhhhhhh.
RispondiEliminaIl tipo nella foto sta pensando a come deve uccidere chi gli ha fatto lo splendido regalo...
...probabilmente, per restare in tema, lo trascinerà dentro un tombino in un giorno di pioggia! :-D
Eliminafossi in lui, io un esamino di coscienza me lo farei: chissà cosa ha combinato ai suoi amici per ricevere un cotal presente...
RispondiEliminaCon amici così i nemici a che servono?
RispondiEliminaO poveraccio
Laura
Ma davvero: gli amici che rendono superflui i nemici!
Elimina:-D
la sua fortuna è che gli sta stretto, potrà sempre dire che è ingrassato e non gli sta più (o che lo ha lavato e si è ristretto)
RispondiEliminaA me il maglione non dispiace....ne avevo uno simile in seconda elementare.
RispondiEliminaOra scusate ma l'infermiere mi richiama in camera.
un uomo da marciapiede