24 luglio 2013

Ma dove vai se un cigno non ce l'hai?





C’è una foto, in rete, che mi fa sorridere ogni volta che la guardo.

E' questa:









Questa signora mi è simpatica a priori, per l’atteggiamento e la  postura, nonché per l’espressione: quell’impagabile mistura di nonchalance, disinvoltura, sfacciato candore -come se cercare di far entrare in auto un cigno, tra l'altro di dimensioni abbastanza inquietanti e, direi, con un’espressione per niente amichevole, sia l’attività più normale del mondo- venati da un sospetto di rompiscatolaggine cronica. Ma a parte tutto questo, un interrogativo mi sorge spontaneo: 
      

  COSA STARA' DICENDO AL GUIDATORE?




***









Al proposito ho formulato diverse ipotesi:













a) Illusa:





“Buongiorno! Interessa l’articolo?”











b) Truffaldina - 1:





“Ha fatto davvero un ottimo acquisto, sa; proprio un bellissimo regalo. Vedrà come sarà contenta, la sua signora!”











c) Truffaldina - 2:





“Non si preoccupi! Attilio è abituato a viaggiare in macchina, gli piace tantissimo.E poi il cigno è un animaletto dolce e amichevole, per niente aggressivo. Vedrà: cinque ore di viaggio al chiuso nell’abitacolo insieme a lui saranno un veeeero piacere!”











d) Sbrigativa:





“Tranquillo, papero,  vedrai che ti diverti”













e)   Inflessibile:





“Senta, signore; glie lo dico per l’ultima volta. Non mi interessa quanti bicchieri aveva bevuto con gli amici del club del pizzo al tombolo giù al pub di Jimmy “Baffo” O’Mallory, e neanche quanto è traditrice quella deliziosa birretta chiara che alla prima impressione sembra tanto leggera: ieri sera l’ha comprato, i soldi me li tengo, e ora lo prende e se lo porta via!”









f) Apprensiva:





“Allora, ricapitoliamo: a metà mattina Ascanio mi fa la merendina –non la salti perché ci è abituato, ci resterebbe malissimo . A mezzogiorno  pasto completo, ricco e nutriente ma non troppo abbondante, che ha lo stomaco delicato da quando ha mangiato una ciabatta di zio Ferdinand credendola un topo morto (in effetti aveva lo stesso colore e quasi lo stesso odore). Pomeriggio lo snack alle 5, e poi altro pasto completo verso sera, ma più leggero del pranzo, se no Anturio non lo digerisce bene e di notte ha gli incubi. Poi, se a un certo punto durante il viaggio dovesse vederlo un po’ giù di morale;  sa, con lo sguardo un po’ malinconico,  perché sente nostalgia -Appiglio ha un carattere tanto sensibile-  gli dia la paperella di plastica che fa “SQEEEEK!”, così gioca un po’ e intanto si distrae. Glie l’ho messa nella sua borsa, qui, ecco, proprio accanto alla sua copertina preferita e alle pantofole di peluche a forma di Paperino. Se ogni tanto vuole viaggiare con la testa fuori dal finestrino lo lasci fare, ad Anfibio piace tanto; però allora non mi vada a più di 20-30 all’ora, che se no gli viene mal di gola e poi sono due settimane con la sciarpa. Che cosa c’è ancora? Mi lasci pensare… Ah, ecco: quando passerà accanto al laghetto, probabilmente Aleppo gli farà un po’ di capricci, perché vorrebbe scendere e fermarsi un po’: sa, per la compagnia, socializzare; cose così. Ma lei non si lasci intenerire e tiri dritto, che non mi va che frequenti quelle là: sono così oche!"





Sospira. Cerca di mascherare la commozione, ma invano: è molto turbata, e si vede. 





"Va bene, allora; ci siamo” 





A voce molto alta: 





“BUON VIAGGIO, ASTEMIO!   E NON FARE IMPRUDENZE, EH!  CHE LO SAI CHE LA MAMMA, QUI, STA IN PENSIERO!”





Di nuovo rivolta all’uomo sull’auto





“Comunque, voi andate avanti e io vi raggiungo dopo con la corriera. Dunque, vediamo: è giovedì e sono le 9 di mattina. Considerando la velocità media della corriera, e la distanza, e tenendo conto anche delle fermate… ecco, dovrei riprendere Asgorbio tra… vediamo… dunque… circa… 





...VENTICINQUE MINUTI !




g)  Truffaldina - 3

"Allora, mi raccomando: appena zia Ludmilla apre la porta, tu fai 'AUGURIIIII !!!' . E poi le racconti che l'abbiamo scelto apposta per lei, che abbiamo girato come dei pazzi per negozi per trovarlo e cose così. Mi raccomando: guai a te se la vecchia carampan... ehm, zietta sospetta, anche solo lontanamente, che ci eravamo completamente dimenticati del suo compleanno e le stiamo rifilando la prima roba inutile che abbiamo trovato in cortile!"


h)  Seccata:




“E va bene che li avevate finiti, che non lasciate mai un’ordinazione inevasa, che per lo stesso prezzo è un affare, che l'avevate detto che eventualmente sostituite con un articolo similare, e che sempre bestie sono. Ma quando ho telefonato a “TUTTOCUCCIOLI – il tuo nuovo, piccolo, batuffoloso amico a domicilio”,  ho ordinato un criceto!”



***








2 luglio 2013

E' estate! E' estate! Arrivano i tg scemi!

Ci siamo: sta arrivando il caldo. Il che significa che tra qualche giorno arriverà anche, in ogni tg che si rispetti, il solito servizio estivo. Tale e quale quello che ci hanno propinato in ogni estate degli ultimi 10 anni, ammesso che non sia lo stesso riciclato e ricotto come la pasta del giorno prima nella frittata truffaldina. Ossia:

Fase 1- introduzione: immagini di turisti in Piazza Navona o a Trinità dei Monti, boccheggianti e infelici come tonni spiaggiati (possibilmente ragazze in pantaloni corti e/o top)

Fase 2 - entriamo nel vivo: appassionante intervista al volo a sconosciuto tizio in canottiera. Con domande della levatura di "Sta sotto quest'albero per prendere un po' di fresco?" (No, no. In realtà volevo stare in piedi sotto il sole che picchia in mezzo all'incrocio, sull'asfalto bollente, che fai pure l'aerosol gratis con i gas di scarico delle auto. Ma ce ne sono già ventisette arrivati prima di me, famo la coda, me tocca aspettà, ci hanno dato pure il numero, guardi.
Che poi dico: cosa credi che stia facendo uno spaparanzato all'ombra ai giardinetti? Guidando navi pirata interstellari verso nuove appassionanti avventure? Ipnotizzando armadilli?  Chiosando il pesiero filosofico di Lupo de Lupis alla luce dell'imprescindibile lettura lettura ontologico-esistenzialista proposta da Ciccio di Nonna Papera?)

 E infine, introdotto da un pomposo: "Ed ora, i consigli del medico su come affrontare il grande caldo!", il momento che tutti quanti aspettiamo con ansia e trepidazione (c'è gente che per questo è davanti al televisore da febbraio, cosa credete?): la attesissima

Fase 3 - finalone col botto: l'intervento del primario. Che poi, pensandoci, più che altro è un tizio con il camice: potrebbe anche essere il veterinario che ha tolto i vermi dal coker della zia, o il salumiere del supermercato di fronte, o uno che ripara frigoriferi. Il quale, altrettanto immancabilmente, se ne esce con un illuminante "Indossare abiti leggeri, non uscire nelle ore più calde, stare all'ombra, bere molto, consumare frutta e verdura e cibi di facile digeribilità".

Ma va???? A parte che questo passaggio del servizio sembra uscito da un tg di Maccio Capatonda quando imita le interviste allo specialista di Luciano Onder (me lo immagino: "abbiamo qui con noi il dottor Beppo Zuruletto, caldologo, ossia dottore del caldo. Ci dica, dottor Zuruletto: ma è vero che al caldo fa caldo?"); ma tapini noi che, senza l'utilissima informazione, oggi visto che ci sono 35 gradi all'ombra pensavamo proprio di andare a farci un bel triathlon tra mezzogiorno e le due, scegliendo sistematicamente il lato della strada al sole per stare più freschi, con addosso un maglione a collo alto in vero gnù!
Vabbè, se il medicone-one-one lo sconsiglia, rinunceremo, seppure a malincuore (non tanto per il triathlon: è che il maglione a collo alto in vero gnù si indossa sempre volentieri, cavolo). Peccato solo che avevamo già preparato il thermos, per refrigerarci quando calore e fatica ci avessero ridotti peggio di una medusa semievaporata sulla spiaggia, con dentro -al thermos, non alla medusa- un leggero, ristoratore, rinfrescante, delizioso litrozzo di bagna cauda a temperatura di ebollizione.
Va be', dai: sarà per un'altra volta.
Lo teniamo per il pic nic di Ferragosto all'autogrill.

1 luglio 2013

I dolori del giovane Orbettino




Come dicevo nel post precedente, l'Orbettino è nato per caso, in un forum che fequento, chiaccherando del più e del meno. Era in corso un discorso serio su come comportarsi avendo un nido di serpi nel giardino. Per curiosità, avevo googlato e letto un po' di cose... tra cui questa: l'orbettino in realtà "non è un serpente, ma un sauro -tipo lucertola, insomma- che nella storia evolutiva ha perso le zampe".








:oo:






Ma dico: immaginate la scena?







 

Mamma Saura: "Oh ciao, Orbettino! Come è andata Storia Evolutiva? Ma... Orbettino! Cosa è successo alle tue zampe?"

Orbettino (imbarazzato, mangiandosi volutamente le parole): "Ehmmmm.... Le ho permmrrrmmmmmmmmrse"

Mamma Saura: "Cosa?"

Orbettino: "Mmmmmmmm.... le zampe.... ecco, io.... le ho perggggnnffffgnfffgnffffffffse"

Mamma Saura: "Orbettino, guarda che mi arrabbio! Parla chiaramente e dimmi: 

DOVE SONO LE TUE ZAMPE?"

Orbettino (messo alle strette, prende coraggio e si butta):


"LE HO PERSEEEEE!!!!!"











***




Ma la cosa potrebbe essere finita qui? (Sì, potrebbe: e probabilmente sarebbe meglio per tutti).

E invece no!

Potevamo, infatti, disinteressarci della triste vicenda del povero orbettino? Potevamo voltargli le spalle con indifferenza? Potevamo disinteressarci delle tragiche ricadute che questo evento avrebbe avuto sulla sua famiglia?

Sì, potevamo. Certo che potevamo. 


Superstraindubbiamente, potevamo.


 



Ma non lo abbiamo fatto! E quindi, beccatevi la...






TRAGEDIA IN CASA SAURI - part two



Dopo l'incidente, i genitori Sauri discutono sulle responsabilità dell'accaduto.



Mamma Saura: "Ecco, li vedi i frutti dei tuoi metodi educativi moderni?"

Papà Sauro: "Ah certo: il ragazzo perde le zampe nella storia evolutiva, ed è colpa mia!"

Mamma Saura: "Esattamente! Perchè io è una vita che cerco di insegnargli a tenere a posto le sue cose, ad essere preciso e ordinato; ma a cosa serve se poi tu, ogni volta che perde qualcosa, lo perdoni sempre? Mi sembra di sentirvi:

- Papà, papà, ho perso il topino con cui giocavo sempre giù al laghetto!
- Dai, Orbettino, ne troveremo un altro
- Papà, papà, ho perso la chiave del cancello della tana!
- Orbettino, non importa, ne faremo fare una nuova
- Papà, papà, ho perso il portapenne delle Winx tutto sberluccicoso!
- Su, Orbettino, compreremo quello di Nemo che è ancora più bello perchè ha tutte le matite arancioni con le pinne che se le metti nell'acqua nuotano

Allevalo così, un figlio, e poi questi sono i risultati!"

Papà Sauro: "Sì, ma da chi ha preso la sbadataggine, nostro figlio? Chi è tra noi due quello che fa pasticci, che dimentica sempre le cose?"

Mamma Saura: "Come no! Adesso è colpa mia, se tutti parleranno di nostro figlio, dicendo "l'orbettino è un sauro che ha perso le zampe"!"

Papà Sauro: "La solita esagerata! "Tutti parleranno di nostro figlio"... Ma dai! Come se tutti stessero a guardare noi! Figurati, al massimo una volta o due ne parleranno i vicini; giusto la vipera vicino al muretto, quella serpe;  magari quel vecchio pettegolo del ramarro della pozzanghera grossa -bel tipo quello lì, opportunista voltagabbana, uno che cambia colore tutti i momenti; poi dimenticheranno la cosa e tutto finirà lì"

Mamma Saura (colta da un dubbio accende il tablet e consulta nervosamente alcune pagine, poi lancia un urlo di orrore): "AAAAGGGGHHHH!!! Ecco, cosa ti dicevo? Guarda Wikipedia:

"L'Orbettino (...) è un rettile da molti erroneamente considerato un serpente, per via del suo particolare modo di incedere, dovuto alla mancanza di arti; in realtà si tratta di una lucertola che, nel corso dell'evoluzione, ha perso le zampe"

Ecco, tu che dicevi "dimenticheranno e finirà lì": invece su Wikipedia, siamo finiti!! Ora lo sapranno tutti!!! E non basta, c'è anche questo:

come molte lucertole, in caso di pericolo riesce a spezzare la coda, che rappresenta il 60% della lunghezza del corpo, lasciandola sul terreno per distrarre l'aggressore e riuscire a fuggire (il nome scientifico sottolinea questa sua capacità - infatti fragilis significa che si può spezzare).

Poveri noi, questi giornalisti: tutto, arrivano a sapere! Che già questa storia della coda, eh, a chi la dobbiamo? Chi era tra noi due che aveva l'antenato con la coda fragile e ha portato i geni in famiglia? Perchè, lasciamelo dire, non mi era mai piaciuta, quella sciroccata della tua bis-bis-bis-bis-nonna Codinzia, che a casa sua non sapevi mai dove sederti, lasciava code dappertutto: uno schifo... E mi sa che non aveva solo la coda, di fragile, quella! Che si divertiva pure a fare battute balenghe, per mettermi a disagio: "AHHHIII!!! Ma dico, SauVa, caVa, fai un po' attenzione: non vedi che mi hai messo una zampa sulla coda?" E poi, , appena io iniziavo a scusarmi tutta imbarazzata: "Oh, ma, che sbadata che sono! EVa la mia coda due oVe fa, oVa ne ho un'altVa!" E giù a ridere, come una scema!

Ecco, non ci bastava questo; ora pure la storia delle zampe! Poveri noi, che vergogna! (grida) Miiiiiiiiii! che vergoooooooogna!!"

Orbettino (che finora ha ascoltato tutto, silenzioso, in un angolo): "Buuuuaaaaahhhhh!!!"

Papà Sauro: "Ecco, brava: hai fatto piangere il ragazzino. Contenta adesso?"

Mamma Saura (più calma, un po' pentita): "Be', insomma... No, Orbettino; dai..."
(poi, rivolta a Papà Sauro): "Senti, guarda, non voglio far piangere il piccolo... consolalo un po', tu che ci riesci, ok?"

Papà Sauro: "Ah! Adesso ti va bene, che io lo consoli quando perde le cose?"

Mamma Sauro (sbrigativa, per non far vedere che è pentita): "Sì, sì. Dai."

Papà Sauro: "Su, Orbettino! Non fare così! Dai, che se smetti di piangere il papà ti compra... ti compra..." (si interrompe, pensieroso)

Orbettino (smette per un attimo di piangere e alza un po' il capino, interessato): "sniff???"

Papà Sauro, tironfante: "... ecco, sì! Ti compra dei bellissimi..."

Orbettino (più interessato): "???????"

Papà Sauro: "... scintillantissimi..."

Orbettino (decisamente interessato): "???????????"

Papà Sauro: "...favolosissimi..."

Orbettino (interessatissimo): "????????????????????????????????"

Papà Sauro: "... nuovissi-missi-missimi...

...

...

...

(tipica pausa di suspence sauresca)

...

...

...

...

...

...

(scusate, ma i sauri la amano tanto, la suspence)

...

...

...

...

...

(ma proprio tanto tanto tanto)

...

...

...

...

...




......PATTINI A ROTELLE !"



Orbettino: 

"BBBUUUUUAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH
HHHUUUUUUUUUUUUUUUUAAAAAAAHHHHHH
HHHUUUUUUuuuaaaaaaaaaaahhhhhhhhuuuuu
uaaaauuuaaauuuuaaaaahhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!



Mamma Saura (alzando gli occhi al cielo e borbottando tra se' ma sempre più piano, in dissolvenza): "Ma ho un marito deficiente? dico, ho un marito deficiente? In tutto il mondo, tra tutte tuttissime quelle che hanno un marito deficiente, ne esiste UNA, che ha un marito più deficiente?????"



Cala il sipario.


Il pubblico in sala, esterrefatto, rimane in un silenzio gelido.



THE END



*****




Ogni riferimento a fatti, persone, luoghi o lucertole reali è assolutamente casuale


*****




Che poi ci si potrebbe anche chiedere: "Ma come si fa a chiamare una creatura 'Orbettino'?"


In realtà i genitori della creatura, persone (anzi, lucertole) di buon senso, lo avevano chiamato Bettino. Ma il giovane Bettino, benchè lucertolo sano, vispo e, prima della dimenticanza fatale, regolarmente zampettante -in quanto ancora zampimunito- si rivelò ben presto alquanto imbranato nel procurarsi il necessario sostentamento, ossia catturare insetti e simili: tendeva infatti a scattare troppo presto o troppo tardi, insomma in modo allegramente random, con il risultato che non solo alla preda non faceva manco il solletico di striscio, ma insetti e vermiciattoli della zona cominciavano pure a prenderlo leggermente per i fondelli. Papà Sauro, pertanto, decise di impartirgli personalmente lezioni di appostamento e caccia. L'insegnamento paterno fu molto utile al giovane Bettino. Tuttavia, immaginate il povero papà Sauro, costretto a ripetere velocemente, per ore ed ore, con lucertolesca pazienza, sempre la stessa istruzione, per indicare al pargolo il momento dello scatto:

"Vai ora, Bettino!"
"Ora, Bettino, ora!"
"Ora, Bettino!"
"Ora, Bettino!"
"Ora, Bettino!"

Qualche centinaio di "OraBettini" dopo, il povero papà Sauro iniziò a mangiarsi le parole:

"Ora Bettino!"
"Ora Bettino!"
"Ora Bettino!"
"Ora Bettino!"
"Or' Bettino!"
"Or'Bettino!"
"Or'bettino!"
...
...
...


"ORBETTINO!"






 *****







Per tutte le appassionate della saga "Tragedia in casa Sauri - come Orbettino perse le zampe": è in arrivo una nuova, emozionante (???????) puntata!

Quindi ecco a voi...







TRAGEDIA IN CASA SAURI  -  epilogo

Monologo per sauro solo.




Mamma Saura, sola, parla al telefono:


"...Ma sì, ti dico: è stata questa storia dell'evoluzione! Che non se ne può più, guarda! E se pensi a quello che è successo alla povera giraffa... come, non lo sai? Ma sì, la madre glie lo diceva sempre: "Smettila di cercare di mangiare le foglie in alto, che a furia di stirarti il collo ti fai male". Ma lei, niente: diceva che sono più tenere, più verdi, più saporite, cose così; e ha continuato. Finchè una sera va a dormire, la mattina si sveglia come sempre, si alza, e... BOINKKKKK!!!!!!!! Una botta così contro il soffitto: mentre dormiva il collo le si era allungato di due metri. Si era presa l'evoluzione, capisci? 


Pensa che dispiacere per sua madre: una famiglia così per bene, che figura! E gli ornitorinchi, poi. Li ho incontrati ieri, sono proprio esasperati. "Non è tanto il fatto di sembrare una lontra con il becco da papera -dicono-. Le zampe palmate e la pelliccia, passino, anche se sono una seccatura; più che altro perchè come outfit stanno da schifo e ogni volta che esci hai paura di incontrare Enzo Miccio che ti fa "Ma!.... ma!... la pelliccia insieme alle pinne? Nooooo! ma non si può guardare! ma insomma! MA COME TI VESTI????????"
Ed essere l'unico mammifero che depone le uova, pazienza, anche se la cova è una seccatura; non tanto per la noia, ma perchè non sai più come tenere tranquilli i piccoli:
"Mamma, mamma, voglio vedere i cartoni dei puffi!"
"Sì, stai bravo, quando sarai grande li vedrai"
"Mamma, mamma, voglio andare sull'altalena!"
"Sì, stai bravo, quando sarai grande ci andrai"
"Mamma, mamma, voglio nuotare nel fiume!"
"Sì, stai bravo, quando sarai grande lo farai"
"Mamma, mamma, voglio correre, e saltare, e andare sulle giostre, e giocare con le costruzioni, e tirare le trecce a mia sorella, e inseguire le farfalle, e... e... e..."
"Ornitorinco, piccolo, ora basta!!!! Come te lo devo dire, che SEI UN UOVO???"


E  passi questa storia dei parenti, che c'è scritto pure su Wikipedia, "I più antichi fossili di monotremi (?) sono strettamente imparentati con il moderno ornitorinco". Anche se ogni volta che si va a trovare la zia, i piccoli fanno un sacco di storie: "No, di nuovo dalla zia, nooo!"  "Ma come? Guardate i piccoli delle altre specie, come sono contenti, di passare la giornata dagli zii!" "Sì, ma i loro non sono dei cosi in un blocco d'ambra!".

Comunque, no, diceva l'ornitorinco: tutto questo si potrebbe anche sopportare. Ma la vera seccatura, diceva, la cosa che proprio non mi va giù, è: ma perchè questo nome??? Voglio dire, ci sono tanti nomi con diminutivi carini, simpatici. I compagni di scuola, per esempio, il piccolo Armadillo lo chiamano Dillo. Il piccolo Stregosauro, per gli amichetti, è Sauro. E mio figlio? Avete idea, eh, di come me lo chiamano, mio figlio? 

Ma ti dicevo, l'evoluzione. Pensa al Tyrannosaurus Rex: l'altro giorno accende lo smartphone, va su Wikipedia, cerca Tyrannosaurus Rex -sì, è che gli piace sentir parlare di lui, è un gran narcisista. Che poi dico, con la faccia che si ritrova! Comunque bah, contento lui- no, ti dicevo: apre Wikipedia, e legge che si è estinto. C'è rimasto malissimo!
"Ma come, dice, se sto benissimo! Proprio ieri ho ritirato gli esami del colesterolo ed era perfetto, sono in formissima, mi guardo allo specchio e sono un gran figo, mai stato così b.... UUUUAAAAGGGGHHHHH!!!!!!". E ci è rimasto lì, secco stecchito. Estinzione fulminante! 
Ma, non so: dicono che era pesante, goffo, troppo lento nei movimenti, cervello piccolo; cose così. Superato, insomma. Sai, le solite cose di marketing. Avranno avuto il modello nuovo da lanciare sul mercato.
Che tra l'altro mio cugino Dino quando glielo hanno raccontato si è preoccupato un sacco. Ma no, è lui che è ipocondriaco. Sempre allarmista... ma figurati, poi è andato a fare un check up completo e il medico gli ha detto: "Mai visto uno così in forma! Vedrà, passeranno milioni di anni, e i suoi discendenti staranno ancora benissimo, sulla breccia come sempre! Mi creda, non ha nessun motivo per preoccuparsi, la sua specie durerà un sacco, signor... signor?" "Dino Sauro!"

 
Però sai, questa cosa delle zampe perse, il piccolo la sta prendendo abbastanza bene...

 
Dalla finestra aperta giunge la vocetta di Orbettino che, fuori, sta giocando.

Canta:

"Oh ma come è bello andar
serpeggiar,
zigzagar..."


Cosa? Se sono andata agli Oggetti Smarriti? Guarda, non farmici pensare! Prima, due ore di coda... no, non è che c'erano molti prima di me; anzi, uno solo. Un Antipaticosaurus Enormis, fermo lì con la coda proprio davanti l'ingresso, che lo bloccava tutto; se n'è andato solo dopo due ore. Poi, l'impiegato: stupido, ma stupido! Faceva lo spiritoso: "Oh signora mia, ma cosa le è successo? Non avrà PERSO tempo? O forse ha PERSO la bussola? O la tramontana? O semplicemente ha PERSOnalità? UUUAAAHHHHHuuuaaahhhhh!!!!" Al che, mi sono arrabbiata e gli ho detto senta lei, eh! non mi faccia PERDERE la pazienza! Non l'avessi mai detto: mi ha risposto "uh, aspetti: guardo se l'hanno trovata! UUUUaaaahhhhhhuuuaaahhhh!!! " E giù un'altra volta a rotolarsi dalle risate.
Basta, un nervoso, ti dico... E poi, quando finalmente sono riuscita a spiegargli la situazione, non l'ha neanche considerata seriamente: "Guardi, signora, con questa evoluzione da tutte le parti, non sa quante ne sentiamo, di storie come la sua. Per esempio, proprio prima che entrasse lei è stata qui la gallina: ha perso la capacità di volare, chiedeva se qualcuno ce l'aveva riportata. Disperata, sa!"
"Oh poverina", gli ho detto tutta preoccupata; "e adesso come sta?" "Non lo so", ha risposto quell'idiota, "se n'è andata tutta offesa quando le ho detto 'Guardi, per una cosa così grave deve fare domanda scritta. Sì: domanda in carta da POLLO!' UUUUAAAhhhhhuuuahhhhhuuaaaahhh!!!!!"


Comunque, ascolta: riguardo alle zampe perse, io non mi arrendo. Mi sto leggendo tutti gli animali su Wikipedia -per ora ho fatto ameba, anfibio, anfotero (va bè, credevo fosse un animale) e anguilla- per controllare: e se ne trovo uno che aveva sempre strisciato volato sfarfallato nuotato annaspato sguazzato pinnato rotolato raicato parassitato e poi un bel giorno di punto in bianco eccotelo lì con quattro zampe nuove nuove che ti cammina che neanche la Naomi in passerella col tacco 18, magari facendo lo gnorri, tipo "Zampe? io? Quali? Ah, queste? Noooo, non ne so niente, sarà stata la Storia Evolutiva"; bè, se lo trovo, povero lui!!!!

No, però guarda, ci sono anche aspetti positivi: adesso fargli i pigiamini ai ferri, a Bettino, è diventato facilissimo!"


Fuori, Orbettino continua a cantare:

"... e strisciar, svicolar
ondular
e sguSSiaaaar..."





Per l'ultima volta, cala il sipario. 




Il pubblico, agghiacciato, tace.


Gli attori escono in fretta in fretta dalla porta sul retro, per evitare il linciaggio.





-- THE END --