UN NOME, UN DESTINO
L’anno scorso un pomeriggio avevo visto, parcheggiato qui vicino, un minibus di quelli a noleggio. Dentro c'era solo l’autista
in attesa del ritorno dei passeggeri. La cosa fuori dal comune era che, sulla fiancata, c’era scritto ben
in grande il nome della ditta, e questo era qualcosa tipo… GUIDO BUS.
Non mi ricordo se la scritta fosse esattamente questa, o "Bus Guido" o altro. Ma il nome Guido, associato al bus, c'era.
Mi stavo chiedendo (cercate di capirmi: qui non è che ho molte cose da fare, sob!) se il nome fosse stato scelto per fare un gioco di parole o se fosse reale, quando la risposta era arrivata da sola: un signore si era avvicinato al pullmino ed aveva salutato il conducente con un bel “Ciao, Guido!”
Mi stavo chiedendo (cercate di capirmi: qui non è che ho molte cose da fare, sob!) se il nome fosse stato scelto per fare un gioco di parole o se fosse reale, quando la risposta era arrivata da sola: un signore si era avvicinato al pullmino ed aveva salutato il conducente con un bel “Ciao, Guido!”
Quindi non solo il signor Guido, che guida i bus, esisteva davvero, ma era lì in carne ed ossa,
davanti ai miei occhi!
Ora, dico: già l’idea di uno che si chiama Guido e sceglie
di fare l’autista è abbastanza notevole. Ma soprattutto mi affascina pensare ai
possibili dialoghi che possono scaturire da questa situazione. Per esempio,
questo… ma prima, un attimo per presentare i nostri eroi, ossia i
Personaggi ed interpreti:
- GCG, ossia Guido Che Guida (il bus)
- AI, che non è un racconto di Dick ma un’Anonimo Interlocutore,
non particolarmente perspicace; nonchè uno di quelli che cercherebbbero di attaccar discorso anche con il gomito sinistro di una statua di marmo.
Bene: ora immaginate che i nostri due si siano casualmente seduti sulla stessa panchina.
AI :
- E che lavoro fai?
- Guido.
- Ehm… no, dicevo: che lavoro fai?
- Guido.
AI, un po’ perplesso:
- Ok, lasciamo perdere. Quindi dicevi che ti chiami…
- Guido.
- Ecco, appunto. Ciao, Guido
- Esatto: sono Guido, e guido.
- Eh?
- Sono Guido E guido.
AI a questo punto comincia a pensare che il vicino sia DECISAMENTE
strano e, nel dubbio, ritiene più prudente adeguarsi:
- Ah. Va be’… Ciao, Giudo-e-Guido.
- No: Guido! SOLO Guido! Ma, I-N-O-L-T-R-E guido.
- E io che avevo detto? Ma va be’, se preferisci…
(parlandogli come ad un bambino un po’ tardo) Ciao, Guido MA I-N-O-L-T-R-E Guido.
- No, ascolta: il secondo è un verbo.
- Come, un verbo?
- Per esempio: tu guidi?
- Come, un verbo?
- Per esempio: tu guidi?
- Sì, io guido.
- Ah: ma allora ci chiamiamo allo stesso modo!
- Ah, anche tu Mario?
G.c.g. (comincia ad essere un po’ confuso):
- Ma… tu non sei
Guido?
- Certo che no: sono Mario.
- Ma allora perché dici che sei Guido, scusa?
- Io? Mai detto!
- Ma sì: un attimo fa ti sei presentato, hai detto: “Io,
Guido”
- No. Volevo dire che guido. Guido, ma NON SONO Guido.
- Ah, scusa; è stato un malinteso. Ma adesso capisci ciò che
dicevo, no? Anch’io guido; solo che io, in più, SONO Guido!
AI (nella cui mente improvvisamente si accende un barlume di
comprensione):
- Ah, ora ho capito! Tu SEI Guido E INOLTRE guidi!
GCG fa un respiro di sollievo.
- Sì, infatti.
- Ah, ecco. Ecco.
- Già.
GCG fa un respiro di sollievo.
- Sì, infatti.
- Ah, ecco. Ecco.
- Già.
La conversazione si arena. Tra i due scende un lungo
silenzio, di quelli così spessi che si taglierebbero con un coltello. Dopo un po', AI riattacca:
- Così tu guidi. Camion?
- No. Bus.
- Ah, guidi bus. Bel lavoro.
- Insomma, non mi lamento. E ho anche messo su una
piccola attività. Sai, un’impresa a livello familiare, ma che sta andando
benino.
-
E’ una buona cosa. Di questi tempi è una
fortuna, una piccola impresa che funziona. E come si chiama?
- Guido bus.
- Sì, ho capito che guidi bus. Ma dicevo, l’impresa,
come si chiama?
- Guido bus.
- E dagliela! Ma ti ho chiesto: COME - SI - CHIAMA - LA - TUA- IMPRESA?
- E io ti ho risposto: GUIDO BUS!!!!
- E dagliela! Ma ti ho chiesto: COME - SI - CHIAMA - LA - TUA- IMPRESA?
- E io ti ho risposto: GUIDO BUS!!!!
- E IO TI HO DETTO CHE LO SO CHE GUIDI I BUS!
GCG (innervosendosi ed alzando
vistosamente la voce):
-
Ti sto dicendo che guido bus per la GUIDO BUS!
- E VA BENE, SPIRITOSONE: SEI GUIDO BUS CHE GUIDA BUS PER LA GUIDO BUS, CHE IMMAGINO SI TROVI A GUIDO BUS IN PROVINCIA DI GUIDO BUS, DICO GIUSTO? CHE POI SAREBBE PROPRIO VICINO A GUIDO BUS CHE STA SOTTO GUIDO BUS MA NON E' DA CONFONDERE CON GUIDO BUS, E GUIDO BUS DI QUA E GUIDO BUS DI LA’; E GUIDIBU’! E GUIDIBA’! E GUIDIBUBBETE-BUBBETE-BUA’! CONTENTO ADESSO????
- Senti. Io SONO Guido, nome proprio, ok? e di lavoro GUIDO, hai capito? Mi segui fin qua? Bene; ora facciamo un passo avanti. La cosa che guido sono i BUS, capito? Quelli un po' come le auto, ma più grossi, con le ruote graaandi, e il motore che fa WOOOM WOOOM WOOOOOOOOMMMMMMMM!!! Bene. Ora, concentrati, che arriva il pezzo più difficile. I bus che guido sono di un’impresa, ok? E questa, come tutte le imprese, ha un nome; ok? E dato che io SONO Guido, e l'impresa riguarda i BUS, come si chiamerà, eh? Come si chiamerà? Pensa un po': si chiama GUIDO BUS!
A.I. ci pensa un attimo; poi si batte una mano sulla fronte mentre scoppia a ridere, fragorosamente:
- Noooo… ma… ho capito! Oh, ma quanti equivoci! Da non crederci! Sai, tutti quei “Guido”
avevano creato un sacco di giochi di parole!
GCG (ride anche lui):
I due ridono a lungo, scambiandosi amichevoli pacche sulle
spalle a manifestare la fraternità e la nascente amicizia sorte dalla buffa catena di
equivoci.
Quindi AI riepiloga:
- Esatto!
- Da non crederci!!! Ma pensa: io invece avevo creduto… (interrompendosi, quasi strozzato dalle risate) ...avevo creduto… avevo PROPRIO creduto…
- Cosa… cosa… cosa avevi creduto?
AI, con tono trionfale:
GCG:
- AAAAAAGGGGGGGGGGHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!
***
Notina: Dopo quest'episodio il signor Guido, disperato, ha appeso il bus al chiodo (metaforicamente, se no ti pare che il chiodo teneva?), venduto l'attività e cambiato radicalmente professione. Ora fa il coltivatore e raccoglitore di ravanelli ornamentali. E spera che, tra tutte le lingue, dialetti, idiomi, parlate o vernacoli del mondo, non ne esista uno in cui "Coltivo-e-raccolgo-ravanelli-ornamentali" è un diffuso nome proprio maschile.
Ah Ah Ah
RispondiEliminaFantastico quwesto post
Però pure 'sto guido che fantasia!
Diciamo che ha porto il fiancvo a certe situazioni
in ogni caso poteva "stirare" il tizio e avrebbe risolto
Pennydue
Ahhahah!! Povero Guido... Certo che anche lui se l'è un po' andata a cercare eh!!
RispondiEliminauhaauuhahua povero guido! XD
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