31 gennaio 2014

I pilastri della Terra sono niente al confronto (Ken Follet ci fa un baffo)




E anche:



Proud To Be a Dinosaur



E qui, abbiamo una premessa seriosa.

Per la gioia di chi invece voleva leggere qualcosa di buffo e magari, se andava bene, regalarsi un mezzo sorriso.

E invece, prima, si becca una che approfitta ignominiosamente della situazione e parla di...




...di treni.

Per raccontare che qui, qualche anno fa, c’era una linea ferroviaria. Piccolissima, poi caduta sotto la scure che ha tagliato i cosiddetti rami secchi.

Trenini da nulla: vecchie automotrici, neanche elettrificate, che avevano conosciuto tempi migliori finchè, sulla soglia di un meritato pensionamento, erano state trasferite sul nostro ramo ferroviario di serie Z, eternamente in odore di secchità. Negli ultimi tempi erano molto malconci. Lottatori stanchi con cicatrici di ordinarie scene di strisciante guerriglia urbana, che portavano qui, in provincia, i primi segni di una corsa allo sfacelo che in queste zone allora non era ancora arrivata e ci illudevamo non sarebbe arrivata mai. Sulle loro fiancate erano passati i writers, e fossero almeno stati di quelli bravi. No: a treno sfigato, writer sfigato. Uno che non riuscirebbe a disegnare una greca con le paperelle seguendo i quadretti. E pertanto si limita ad arricchire i finestrini con quattro rigacce alla cavolo con la bomboletta del nero; e poi via a fare altri danni. I sedili rotti, tagliati, feriti, che mostavano le viscere dell’imbottitura. Roba che salivi e non sapevi se sederti o andare a fare un “pat! pat!” di incoraggiamento su una ruota.



Per inciso, come era già tutto diverso da quando, da piccola, il mio nonnino mi portava a vedere arrivare i treni.



E qui, ci scappa la parentesi nella parentesi (rassegnatevi: oggi, gira così).

Mio nonno. Immaginate il classico nonno DOC, quello che tutti avremmo voluto. Ma non i nonni di adesso. Non quelli con tessera della palestra con su segnate cose come 8 serie da 20 di Abdominal-Killer XX-Hard Iron Crunch, 24 ore su 24 connessi con il mondo grazie all' I-Pod ultimo modello  Humanoid Enterprise Limited Edition a comandi telepatici, assemblato seguendo istruzioni olografe di Steve Jobs, da un artigiano orafo precedentemente purificatosi con una settimana di meditazione e digiuno in un monastero zen, connessione a 20 strabiliardi di giga e per wallpaper un autentico frammento di affresco staccato dal soffitto della Cappella Sistina, profilo figo su FacciaBucco, capelli tinti biondo scuro 8.2-ma-fammeli-più-sul-cenere-che-l’ultima-volta-al-sole-mi-davano-un-po'-sul-giallo e moglie piantata di fresco per stangona bionda vagamente maggiorenne proveniente da un qualche stato estero che fino al giorno prima di conoscerla non avrebbero saputo localizzare sulla cartina. 

E forse neanche adesso.


Resettate questo concetto di “nonno”, per favore. E poi andate a cercare, nella memoria, l’immagine di un uomo magro magro. 
Alto. 
Vestito di scuro. 
Anziano – anche se, pensandoci adesso, non lo era: la vita non gli ha concesso di diventarlo. Ma allora, sembrava. Immaginate un viso sempre sorridente. Immaginate un cuore rimasto candido e irrimediabilmente giocherellone, a dispetto di due guerre attraversate e molte delusioni, anche da presunti amici. Burlone. Ma di queglli scherzi candidi, nati da un sorriso dentro. Negli anni '50, in eterna competizione con il vicino di casa per chi avesse l'orto più rigoglioso e le verdure più precoci, una mattina lo aveva sorpreso con dei pomodori maturati in modo sorprendente, così, dalla notte alla mattina. Di fronte a tanta pomodoresca superiorità il vicino aveva riconosciuto l'orticola sconfitta: quel giorno non c'era gara, il trionfo era troppo schiacciante. "Munsù ***, l'è propri ver: sun propi bei!".
Belli, sì. Non ancora proprio da raccogliere, però. Piuttosto, di arancio chiaro, ma intenso.

Come faccio a saperlo, se non ero ancora nata?

Insomma... non è che il colore della vernice antiruggine sia cambiato tanto, negli anni.

Il tipo di nonno che sapeva mettere insieme un pupazzo con un pezzo di ferro ed un tappo di sughero e poi ci inventava sopra tanti racconti buffi e bellissimi, finchè diventava il giocattolo più bello del mondo. E mille altre piccole attenzioni, tenerezze quasi impercettibili. Chissà: forse lo avete avuto anche voi, un nonno così... Immaginate l’essenza della nonnità. Ci siete? 
Ecco: è lui.


Contrariamente a ciò che può sembrare leggendo queste righe, non era un secolo fa. A tavola gli adulti non commentavano le ultime notizie su quel giovane spericolato ma promettente –come si chiama? Garrobaldo, Cari Baldi; qualcosa così- di cui il cugino Olindo ha scritto con il piccione di giovedì scorso, che tra parentesi era tenerissimo: un po' di erbette, un contornino di verdure ed è venuto una galuperia. 
Il piccione, non lo zio Olindo. 
Che anzi è ancora là che guarda il cielo pensando "Apperò quanto ci mette Poldino questa volta". 
Sì, il fuoco e la ruota erano già stati scoperti e no, per spostarci non avevamo il dinosauro Full Optional - esterni in Vera Squama parcheggiato in giardino. 
Volerlo, avremmo anche voluto.
Ma costava troppo.


In ogni caso.

In ogni caso oggi, all’età in cui io stavo incantata a vedere il treno sbucare dalla curva in lontananza e poi diventare grande grande grande, il bambino medio ha già sfracellato un centinaio di nemici sulla Nintendo, e strilla come un'aquila con l'otite per avere il nuovo Mortal Kombat Sparatutto Killer 3.0 implementabile 3 D con effetti sonori rinnovati Apocalyptic Effect.


Io quando il mio nonnino metteva la monetina nella macchinetta e mi lasciava premere il pulsante che faceva venir giù una di quelle palline trasparenti con dentro un brutto anellino patacca di plastica gialla tornavo a casa camminando a dieci centimetri da terra, per l’evento bellissimo che rendeva speciale la mattina, e illuminava la giornata intera.


Boh. Sono all’antica, evidentemente. Va a finire che il dinosauro c’è davvero. Dentro. Dinosauro Inside, yeah. "Tocca a lei?" "Sì. Una tanica di crema antirughe per l'anima, grazie". Ma non cambierei i miei cinque anni con quelli di oggi. Tiè.




Comunque.




Comunque adesso vediamo di arrivare al tema principale, che è mezz’ora che vi meno il can per l'aia e non lo si è ancora visto neanche mettere fuori il capino lontano in fondo alla curva come il trenino buonanima.



***


Sei o sette anni fa. Vi devo ancora dire -nooo, dai; non fate così! Poi l'episodio arriva, eh- che avevamo anche una stazione, che però era ormai stata chiusa. Piccola piccola, con quattro o cinque binari.
Stavo per prendere il treno e dovevo obliterare il biglietto. Qui, fermo immagine: ragazzuola pseudobionda, esilina, pallidina; aspetto e modi che avrebbero voluto apparire tra il garbato ed il sognante. 
Invece più che altro risultavano sbadati ed alquanto idioti; ma di questo vi renderete conto in seguito.

Play.

La suddetta che entra dal cancelletto laterale, aggirando la stazione chiusa e poi, già dal lato binari, va all'obliteratrice e introduce il biglietto.

Niente.

Obliteratrice defunta (Non biglietti ma opere di bene. I ferrovieri commossi ringraziano). 

Vabbè: ce n'è un'altra, all'esterno della stazione. Tanto, sono in anticipo. E mi avvio a fare il giro dell'edificio.


A qualche metro di distanza, oltre i binari, una dozzina di persone stanno aspettando il treno. Tra questi un tipo, che provvisoriamente definiremo "pittoresco".


Che comincia a gesticolare verso di me e gridare.

"UUUUUHH! NOOOOOOO! E' DENTRO! NON FUORI, NOOOOOO! DENTROOOOOO! OOOOOHHH!"

intendendo con ciò rendermi edotta, con enfasi degna di miglior causa, del fatto che all'interno della sala d'aspetto trovasi altra obliteratrice, più prossima alla mia attuale collocazione e pertanto logisticamente preferibile.




Ora, si dà il caso che:


1) Non so voi, ma io sono poco portata a socializzare con tizi sconosciuti che mi forniscono reiterate informazioni non richieste urlando e sbracciandosi come oranghi isterici da venti metri di distanza, nonchè attirando con discreto garbo l'attenzione di tutti i presenti in un raggio di 10 chilometri


2) Il tizio in questione forse poi era un’ottima persona, più sveglio e in gamba di me (visto il seguito della narrazione, ci vuole pure poco). Magari era fresco fresco di diploma alla Scuola di Portamento per Sigorine “Contessina Pirimpilla Di Condé, Saint-Honoré e Creme Brulé” con la media del nove in Teoria Dello Chignon, Storia Del Twin-Set e Filologia Della Crema Di Limoncello, nonchè menzione speciale in Tè Delle Cinque e Tisane Rilassanti Alle Erbe. E forse adottava il look “tossico (s)fatto” solamente perchè ne apprezzava il tocco spigliato, fresco e sbarazzino. Però a vederlo non è che presentasse tanto bene, concedetemelo. Insomma, immaginate il nipote sfigato di Ozzy Osborne. Capelli tali e quali lui, voce un po' biascicata evocativa di un tasso alcolico di livello non altissimo ma, diciamo, di un certo prestigio, passo sullo sbilenco-strascicato-andante-dai che ce la fai (forse). Il tipo che se lo incontri la sera gli dai il portamonete prima ancora che abbia tempo di aprir bocca, sulla fiducia, pregandolo di accettare l'umile seppur inadeguato omaggio, e ti scusi pure per l’esiguità del contenuto promettendo un più pingue contributo al rapinoso incontro successivo. Anche se poi in magari in realtà lui non ti aveva manco visto e in quel momento stava pensando ai fatti suoi, che erano cose come che regalo comprare per la Festa della Mamma, se per il tatuaggio fissato per domani da Giggi Er Bestia sia meglio Titti o Gatto Silvestro, e quanto è caruccia l’ultima pubblicità dei Sofficini con quel ramarrino verde tanto simpatico.


3) Soprattutto, dato che prendevo il treno molto spesso, sapevo bene che la sala d’aspetto, in cui lui mi consigliava tanto entusiasticamente di recarmi e ove, in effetti, c’era una macchinetta obliteratrice, era chiusa da tempo, onde evitare la trasformazione della stessa in una piccola ma promettente palestra -sapete: quelle palestronzole di provincia, senza pretese, che sembrano da niente ma poi,  SPAFF!, ti sfornano il campione nazionale, che tu passi i cinque anni successivi a ripetere a persone a cui non glie ne può fregare di meno "Io lo conoscevo!"- per giovani promesse del vandalismo locale. 




Quindi assumendo un'espressione gentilmente seccata mi volto verso di lui e gli faccio un cenno di sufficenza con la mano; come a dire "Sì, come no: ho capito. Sta bravo, adesso, eh?"; e intanto continuo per la mia strada con il passo deciso di colui che sa il fatto suo.

E lui che continua a sbracciarsi e gridare "NOOOOOO! DENTRO! OOOOH! E' DENTRO! VAI DENTRO! OOOHHHH! UUUUHHHH!!".

Io mi volto ancora verso di lui, ripeto il gesto con la mano, dicendo qualcosa come "Sì, eh; d'accord..." 

E qui, ci vuole un bel
Rallenty.

Un secondo.

Forse, di meno.
Avanti adagissimo, quasi fermo.



Lui che, insipegabilmente, all'improvviso e inspiegabilmente, si mette a ridere, mentre mi urla ancora un ultimo, lunghissimo 

"NOOOOOOOOOOooooooooooooooooo!!!!!"


E poi

















Poi.

Una botta da togliere il fiato. 
Così.
Dal nulla. 
L'aria che improvvisamente si è chiusa, è diventata più dura del marmo. La sensazione di una roccia che si è materializzata dal nulla con la volontà perfida di occupare esattamente lo spazio che stavi per occupare tu.

Non avete idea del male. E, nello stesso preciso momento, dello spavento: tu cammini tranquillo e a un certo punto -PAFFFF!!!- all'improvviso, il nulla ti assesta una randellata in fronte.
Così forte da lasciarti quasi stordito.
E non dite "casomai non lo fossi già abbastanza prima", che sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.


Poi, capisco.

Non che ci volesse un grande acume, del resto.
Ne' particolari conoscenze.

Il concetto di "pilastro" bastava ampiamente. 

Perchè camminando al mio consueto passo cammino-ma-quasi-corro mentre stavo voltata verso il tizio, mi ero andata a stampare testa avanti dritto contro uno dei pilastri della pensilina.
Di legno.
Bello stagionato, anni '20 o giù di lì.
Sezione quadrata.




Ahia.




Forse, inconsciamente, da grande volevo fare l'ariete.



Ci sarei riuscita, direi.





 

Ma soprattutto, a quel punto ho realizzato cosa stava cercando di dirmi il tizio -per la serie: e chiamalo scemo- con quell'ultimo, accorato (nonchè, ahimè, un tantino divertito) 


"NOOOOOOOOOOooooooooooooo!!!!!"




 




                                    ***

Ma il peggio è: cosa fa, uno, a quel punto? Portarsi le mani alla testa, gemendo e dicendo cose altamente dignitose come "Che doloooooore!" sarebbe stata un'opzione discutibile dal punto di vista del contegno, ma moralmente ampiamente giustificata. Accasciarsi con garbo a terra, forse, pure (visto anche lo spavento, che mi aveva fatto beccare un mezzo infarto). 
Invece, no: il genio in questione, non volendo dare spettacolo (ulteriore) di fronte alla dozzina di persone che, sull'altro marciapiede, sicuramente ha seguito tutta l'edificante scenetta, grazie al garbo quasi minimale con cui Mister Discrezione 2006 ha attirato l'attenzione sulla sottoscritta e sottolineato con delicatezza, sobrietà e garbata misura lo svolgersi dei fatti; il genio in questione, dicevo, con le ginocchia ancora tremanti, lo stomaco in subbuglio che probabilmente sta cercando di stringersi tutto per poi infilarsi su nell'esofago e squagliarsela via dalla bocca verso più avveduti proprietari, la testa che dice agli altri organi nei dintorni "ragazzi, che dite: si sviene? eh, si sviene?"; il genio, appunto, cosa fa? Assume una assurda, totalmente incredibile nonchè a quel punto PATETICA espressione di nonchalance. 
Alla "Palo? Quale palo? Perchè, c'era un palo?".



Dopodichè, un passo indietro, uno di lato, e riprende il suo cammino.
Come se niente fosse. 
Sperando che le gambe reggano almeno fino all'angolo dell'edificio; dopodichè, eventualmente, vai con lo svenimento a scoppio ritardato nel più puro Fantozzi-style.

Immagino la scena, vista da fuori: alla "Robottino Rimbalzino - evita gli scalini (beato lui), rimbalza contro gli ostacoli".





Ci mancava solo che facessi "Bip! Bip!"   
 
                                
                                    ***




Per la cronaca: oltrepassato l'angolo e scomparsa alla vista del -credo- inorridito pubblico, ho incontrato un mio collega che stava andando a prendere il treno. Per inciso, non esattamente il tipo del salvatore di bionde fanciulle su bianco destriero (lui, non io. Cioè, nè lui nè io, dato che eravamo entrambi appiedati; quindi in effetti manco io avevo un destriero. Cioè... vabbè, lasciamo perdere.). Uno che, se un giorno avessero picchiato quelli simpatici, non solo avrebbe potuto circolare indisturbato, ma qualcuno gli avrebbe pure offerto un chinotto. Ma in quel momento mi ci sono aggrappata -metaforicamente, eh: va be' la botta in testa, ma non fino a quel punto - travolgendolo con cose tipo "Non sai cosa mi è successo!! Mi sono fatta maliiiissimo!!!!" seguito dal racconto concitato della triste vicenda; nonchè "Adesso cammini vicino a me, che io, da sola, in mezzo a quelli là che hanno visto, non ci torno".

Una scena tristissima.

Non vi dico quanto mi ha presa in giro.

Certi uomini non hanno cuore.



                                     ***


Ah, dimenticavo: al ritorno (con fronte decorata da bernoccolo rinoceronte style) ho scoperto che, per qualche strano motivo, quel giorno la sala d'aspetto -contenente l'obliteratrice tanto entusiasticamente consigliatami dal tizio- in effetti per qualche assurdo ed insondabile motivo ERA APERTA.



                                      ***


Nota - Anni fa andavo in una palestra in cui, per qualche tempo, si allenava Alex Schwazer. Non che ci sia molto da vantarsi, vista la brutta, triste storia di cui si è trovato al centro. Sono cose che ti riempiono di amarezza, fanno male dentro. Il doping, state dicendo? Perchè? Cosa c'entra il doping, scusate? 
Parlavo dell'orrida pubblicità del Kinder Pinguì.
In ogni caso, dite, di chi andava nella tua palestra non ce ne potrebbe fregare di meno.

E ve lo avevo detto, no?


 ***


29 gennaio 2014

Pillole di Orbettino - Se fossi in te, non lo farei

Prima che diciate "Bleah!": le pillole suddette non sono un nuovo preparato in pastiglie, a base del nostro piccolo amico o di suoi simili.
Che poi, tra l'altro: poverino, nooooo!
Ma avete delle menti contorte, eh?


Più banalmente, le "Pillole" sono dei post ultra-brevi.
Come dovrebbe essere questo, se non mi stessi perdendo nell'introduzione.


Quindi, fatevene una ragione: le pillole di Orbettino non vi fananno dimagrire miracolosamente, svegliare domattina con il fisico di Naomi Campbell (e svegliare Naomi Campbell con il vostro; il che, pensandoci, darebbe ancora più soddisfazione), crescere i capelli di venti centimetri al mese che il cugino Itt commosso vi chiederà di adottarlo, tornare la persona amata più altre cinque o sei che passavano di lì per caso, vincere al lotto senza aver manco giocato la schedina per acclamazione popolare, essere baciati dalla fatina dei parcheggi che vi garantirà a vita un magico rettangolino libero delimitato da vernice glitter dorata che vi seguirà con devozione cokeresca ovunque vi rechiate con la vostra fida Pandina; il tutto mentre sconosciuti commercialisti in vena di regalie di loro iniziativa vi verseranno sul conto corrente l'equivalente del PIL della  Svizzera e vi intesteranno a vostra insaputa un attico a Capri con vista Colosseo -e mo' non state a dì che è impossiblile: se sogniamo, sogniamo che meriti, oh- e un cabinato da venti metri (a meno che siate un politico: in questo caso potebbe anche succedervi. A quanto pare.).



Ma torniamo a bomba.



Giorni fa in un sito di arredamento ho visto questa foto. In cui fa bella mostra di se' un tappeto molto sobrio e per nulla appariscente.
Per nulla vistoso.
Di gusto quasi minimal.
Insomma, l'oggettino che ognuno/a di noi da sempre sogna di avere in casa propria.
Ma che dico, "Sogna"?
Probabilmente, ha già:





Poi ci sono altre immagini dello stesso alloggio. Tra cui questa, allietata dalla presenza di due simpatici canidi:





A questo punto, scusate:



 interrompiamo momentaneamente il post 
per una comunicazione di servizio.  

*

Caneeeee!!!!! Ma ti sembra il caso?

No, dico: hai fatto un giro per l'alloggio, no? Ti sei guardato attorno? Soprattutto, hai visto che gusti tappeteschi del picchio hanno gli umani che sponsorizzano la tua canina esistenza?

E allora, quattrozampe scriteriato, perdincibaccolo, in una casa con precedenti del genere, EVITA QUELLA POSA!!!!! Pussa via, prima che ai tuoi padroni vengano bruttissimi progetti sul tuo futuro!!!!!!




***

Tra l'altro, notate l'espressione del collega. Il cane un po' più indietro, insomma. Un po' in disparte. Sguardo sfuggente, come se guardasse qualcosa di interessantissimo visibile solo a lui in alto/di lato. Se potesse, starebbe fischiettando per ostentare indifferenza e candida inconsapevolezza, il perfido. E non è escluso che lo sia facendo. E, soprattutto, la tipica espressione carognilla alla "Avvertirlo, io? Dovrei, dite? Nuuuuuuu..."  

 ***


Sì, insomma. Questo post... No, non è la tua mamma. Scusate. Dicevo, questo pos... No, Orbettino; neanche quella. Questo post molto brev... E sì che ne sono sicura: è una caffettiera. Ok, ci sono. Allora, stavo dicendo che questo... Non lo so, dov'è la tua mamma. Senti: ora mettiti lì e gioca un po' con i colori, d'accordo? Fai un bellissimo disegno e dopo me lo fai vedere. Va bene? Sì, ecco; bravo. Scusate: oggi è di uno stressante... boh, sentirà il tempo. Comunque, questo p... E certo che non ti rispondono: sono matite! Sì, Orbettino, lo so. Sì, ho capito che credevi fossero buffi serpentelli rigidi con il nasone colorato. Dove eravamo rimasti? Sì, ecco, dunque: questo post breviss...Ma... ma non... ma...

...MA ORBETTINO SCRITERIATO! E' PERICOLOSO!  TIRA SUBITO FUORI LA TESTA DAL TEMPERAMATITEEEE!!!!!


***





Fonti delle foto orsotappetesche:  http://www.planete-deco.fr/2014/01/14/de-la-ville-a-une-ile/
(a parte queste, se piace l'arredmento in stile scandinavo è un blog molto bello)

16 gennaio 2014

L'anno dell'Orbettino

Che non è un anno dello zodiaco cinese.
L'Anno Del Topo, l'Anno Della Tigre, l'Anno Dell'Orbettino.
Famosissimo, come no.
Ne' un anno in cui l'Orbettino andrà per la maggiore, tutti ne parleranno e lo vedrete sorridere fotoscioppato sulle copertine dei principali magazine di gossip chic per aspiranti vip.
No.
E', più banalmente e terra-terra-mente, come il nostro piccolo amico trascorre un anno della sua vita.




 
Il che spiega anche perchè mette il capino fuori così di rado; e la conseguente desertica penuria dei suoi post.


N.B. Per chi non conoscesse le amare vicissitudini del povero Orbettino (ossia più o meno tutto il mondo, a parte l'esiguo gruppetto di elett... esseri superior... ehm, persone che bazzicano questo blogghino fin dal suo inizio): la triste vicenda, che Wikipedia liquida con un freddo "l'orbettino è una lucertola che, nel corso dell'evoluzione, ha perso le zampe" - dimostrando altresì grande cinismo ed insensibilità verso gli aspetti umani, anzi, saureschi, della stessa - è narrata in questo post

(Comunicazione di servizio, per chi sta leggendo questo blog per la prima volta: non è tutto su questo personaggio, eh! Gli altri post sono normali. Quindi, prima di pensare "ma in che blog del picchio sono finita/o?", se vi va dategli ancora una chance, e leggetene qualcun'altro.
Dopodichè, probabilmente, lo penserete lo stesso; ma questo è un altro discorso)


***



Perchè il fatto è che il giovane Bettino

- nei mesi freddi, è in letargo

- nei mesi caldi, invece, dorme.


Quando finalmente si sveglia, apre gli occhietti, controlla sul calendario che giorno è, si guarda un po' intorno per la tana -non che ci metta molto:  vive in un cunicolo sottoterra, mica in un loft da 400 metri quadri con vista sulle Pacific Palizades e megaschermo che trasmette nonstop le news della CNN.
Capirete: lui, come decorazione, appesa al muro ha una tarma.
Poi, si connette un attimo ad Internet.
Proprio solo un attimo.
Dicendo a se stesso: "Oggi non faccio come l'ultima volta, che sono stato come uno scemo a guardare i tavolini dell'Ikea e ci ho perso un sacco di tempo. Questa volta non ci casco, no no. Due minuti; proprio solo per controllare le mail".

Che non ci sono. Perchè in tutti questi mesi il mondo è andato avanti -o piuttosto ha sbandato e  zigzagato qua e là peggio della slitta di Babbo Natale diversamente trainata di qualche post fa; ed è anche andato abbastanza indietro, in certi casi- e al povero, piccolo Orbettino che dormiva pacioso il suo orbettinesco sonno nella sua piccola tana, ben avvolto nel mini-piumone morbidoso stampato con le lucertoline multicolori che gli piace tanto, non ci ha proprio pensato.

O meglio: le mail ci sarebbero.

Ma sono 374 pubblicità di scarpe di Zalando. (*)

Il che, considerato che il Nostro è, evoluzionisticamente parlando, una lucertola che ha perso le zampe e ci è rimasta pure molto ma molto male, non è proprio il massimo della delicatezza.

Per dirla tutta, è una bella gaffe.

Così.

Così, dopo aver riaperto una vecchia ferita (metaforicamente. Ma le riaperture di ferite metaforiche a volte sono più dolorose di quelle vere; e non è previsto un metaforico Cicatrene da spalmarci sopra) ed essersi fatto, per dirla tutta, anche un bel pianto, il giovane sauro per distrarsi un po' decide di concedersi una sbirciatina al sito dell'Ikea.
Un'occhiatina veloce veloce, eh.
Dopodichè, passa una settimana a guardare le novità del nuovo catalogo, e i tessili, e i divani, e le mensole, e tutti qei copripiumini coloratissimi, e le cornici, e le cucine, e... e... e...
Insomma: tutte quelle bellissime cosine Ikeose.
Che è vero che la sua tana è solo un buchetto scavato nel terreno, che se quando rincasa la sera scopre che ci si è intrufolato per sbaglio un lombrico di passaggio, per poterci entrare lui deve prima chiedergli "scusi, gentilmente, le spiacerebbe uscire?".
Ma l'Orbettino è un sognatore di natura, e il realismo non è il suo forte.

Il bello poi è che adesso te le spediscono pure a casa, le robine ikeose. Anche se quella volta che ha ordinato una piscinetta da mettere davanti alla tana (**) indicando come indirizzo


Dove il ruscelletto si allarga e saltella tra le pietre facendo tutto come  "Cionf! Cionf!" ,

diciottesimo pino a sinistra,

terza tana.

P.s. Ma non il pino alto alto. Quello più piccolo con un ramo un po' secco


non ha mai ricevuto niente.

Una delusione che non vi dico.

Ma dicevamo.

Quando finalmente riesce a staccarsi dal notebook e riemerge dall'internet-trance, una settimana dopo, si accorge che anche questa volta c'è cascato come un pollo.
Purcunando per tutto il tempo prezioso sprecato -perchè considerate che tra letargo e cose varie all'Orbettino di tempo utile non è che ne resti tanto; anzi, il suo anno effettivo stringi stringi si riduce a ben poca cosa- il nostro giovane eroe decide finalmente di uscire dalla tana.
Ma esita, non osa tanto, ci mette un po' a decidersi -l'Orbettino è una creaturina timida, lo sapete- e insomma, un altro giorno è andato.

Dopodichè, finalmente, prende una ardita e maschia decisione.
Da' un taglio alle esitazioni. 
Gli insinuanti "se" ed i subdoli "ma". 
Le lusinghe dei "però" e gli inganni dei "forse".
Le insidie dei punti interrogativi; con il loro infido ricciolino che  ti si avviluppa intorno e prima che te ne accorga i tuoi sogni sono ormai legati, e inchiodati a terra con la zavorra del puntino che pesa come un macigno.
E si decide a mettere il capino fuori dalla tana.
Il cuoricino entusiasta e colmo di tepidante aspettativa, mentre contempla il luccicante mare di possibilità che si spalanca ai suoi pied... ehm, davanti a lui.
Assaporando tutte le cose bellissimissime che potrà fare.
Si guarda un attimo attorno, da' un'occhiata in giro; poi alza lo sguardo al celo già bianco-grigio e vede scendere...  
...i primi fiocchi di neve.

E pensa: 
"Ma.. ma...  Se n'è già andato un altro anno! Noooooo!"

E torna in letargo.



***


(*) in realtà, ora si chiamano newsletter.
Ossia, sono le vecchie pubblicità, tali e quali.
La differenza è che ora, a sentire loro, sembra che a mandartele ti facciano un favore.

(**)  In realtà nel sito si erano sbagliati, perchè nella descrizione avevano scritto 
"SGRUNTORTFLAPPSGNFGNFGNFPRSTILLLA -  portasapone". 
Ma lui aveva controllato bene: 10 centimetri per 16. Sì sì, era proprio una bellissima piscina. 
Per orbettini.





14 gennaio 2014

Questo non fa punto...

... perchè è troppo facile.

Troppo facile, fare parodie dei mille guru che riversano su Youtube vagonate di tutorial su come fare qualsiasi cosa, con smaccata preferenza per il trucco.
Pardon: ormai solo più le carampane si truccano.
Per tutte le altre, c'è il make up.
Possibilmente cool, sicuramente trendy, e comunque fashion.

E poi, coloro che hanno già fatto parodie del genere sono quasi numerosi come i guru suddetti.

In fondo, per farle, basta poco.
Assolutamente necessario: inserire la parola "ragazzee!" ogni cinque secondi.
Intervallare ogni sei-sette vocaboli con suoni tipo "ummmmmm...", "ehmmmmm....", "come si dice", "ammmmm..." non è obbligatorio; però aiuta.
Sparare sciocchezze random come manco i fuochi d'artificio alla festa di San Govanni; be', questo è obbligatorio.

Però, appunto: parodiare i tutorial è maledettamente facile. E quindi...

***

...Quindi, mo' eccovi il modestissimo contributo dell'Orbettino.


***

Prima, però, piccola introduzione per chi non è addentro alla cosa (beato lui).
Il fatto è che, da qualche tempo, il Tubo pullula di canali di esperti autonominatisi tali.
Insomma: sulla quantità, la persona seria e preparata, che conosce l'argomento di cui sta parlando e si impegna con passione e serietà per realizzare qualcosa di valido, c'è pure.
Il video da cui impari davvero qualcosa, che difficilmente avresti trovato altrove, c'è anche.
Ma ci sono anche tanti, tanti strani esemplari.



Improvvisatissimi guru, che gureggiano del più e del meno. 


Tizi con un'aria sfigata e tristissima, che al confronto quel tuo compagno di prima liceo magrolino secco secco con gli occhiali il busto per la scoliosi l'allergia cronica pure all'aria che respirava e un accenno di stempiatura vago ma già promettente era uno strafigo da paura, i quali recensiscono film d'autore con una verve degna della Messironi quando con Aldo, Giovanni e Giacomo commentava le acrobazie dei Bulgari, una sagra di banalità che ti aspetteresti anche "Trenta giorni ha Novembre" e un eloqio così brillante ed appassionante da farti pensare "macchè cinema: vado su Amazon e mi compro la raccolta completa dei DVD dei Puffi".

Ragazzine che postano video-tutorial su come si sono vestite questa mattina per andare a portare fuori il cane PierPippo ("Ciao, ragazzeee! Ho realizzato questo video per farvi vedere il mio outfit di oggiiii!"), come si sono pettinate ("Ciao, ragazzeeee! Ho realizzato un tutorial per farvi vedere come mi metto in piega i capelliiiii!"), come si sono truccate ("Ciao, ragazzeeee!" eccetera come sopra. Anzi, ecceteraaaa), che cosa hanno nella borsetta, come era vestito/pettinato/truccato/che cosa aveva nella borsetta il cane PierPippo in questione e così via. Con un accidente di video per ogni accidente di cosa che hanno fatto quest'oggi.

Personaggi assolutamente qualunque, impegnati a realizzare il proprio quarto d'ora di fama. Che, nel momento in cui sarà raggiunto da chiunque, diventerà il nuovo modo di essere nessuno.
Solo, molto più trendy.


Per inciso, fino a pochi anni fa, la via utilizzata dai più onde conseguire tale vitale obiettivo era essenzialmente una: l'imbucamento dietro giornalista del TG. Nobile arte esercitata fondamentalmente in tre varianti: 

1) Il contorsionista casuale: colui che, tenendosi in precario equilibrio su un piede solo e/o elevandosi sulle punte che manco Carla Fracci, intanto si storce flettendo il busto lateralmente a 90 gradi in semiavvitamento, con contemporaneo allungamento telescopico del collo a sua volta, eventualmente, flesso ad angolo retto, al fine di far rientrare il viso nel rettangolino dell'inquadratura. E intanto ostenta un'espressione di assoluta nonchalance, stile "Nuuu, io sono qui per caso. Telecamera? Perchè, c'è una telecamera? Ma dai!

2) Il salutatore sbarazzino: quello che sorride e fa "ciao! ciao!" con la manina per principio, a prescindere. Si trattasse anche di un accorato reportage su una strage di cuccioli di foca rimasti schiacciati sotto la caduta di chilometri quadrati di sequoie secolari della foresta amazzonica abbattute sotto una pioggia radioattiva da lavoratori in nero sottopagati in condizioni di schiavitù costetti a lavorare ascoltando i cd di Pupo.

3) L'intellettuale pensoso: quello che assume l'espressione grave, intensa ed assorta tipica di una mente raffinata e superiore che, della problematica trattata dal giornalista, sta cogliendo appieno anche reconditi aspetti che noi umani non possiamo neanche immaginare. Il tipo, insomma, che lo vedi e pensi: "evviva, allora per l'umanità c'è ancora una speranza". Anche se il servizio riguarda l'imminente uscita dell'Extended Remix di "Che poliziotto / Jonny Bassotto" a cura di tale DJ Provolino.



Ma torniamo all'universo parallelo che prospera nel mondo del Tubo: solo per chi, fortuna sua, fosse del tutto all'oscuro, interessa un assaggino? Che so? Qualcosa tipo un ragazzettO adolescente che insegna come truccarsi gli occhi con un pennarello evidenziatore giallo, parlando con la voce contraffatta da elettropapero, mentre -non ci facciamo mancare niente, dai- finge di essere la propria cugina ( "che gli somiglia tantissimo", pensa un po' i casi della vita)?

Et voilà:

http://www.youtube.com/watch?v=IniSKZ3k1H4

Come picchio farà a toglierlo, passata la serata di follie in cartoleria -momenti clou: il tradizionale brindisi di mezzanotte con le cartucce delle stilografiche e il simpatico momento goliardico dei gavettoni di puntine da disegno- non lo dice. 

Peccato: mi sa che era la parte più divertente.


 ***


E i famigerati swatch. Ossia: ho comprato un po' di cosmetici -o me gli hanno omaggiati in modo appena vagamente interessato- e ora ve li faccio vedere. 

Di sopra. 

Di sotto. 

A confezione chiusa. 

A confezione aperta. 

Da vicino. 

Da lontano. 

Da 'na via di mezzo. E intanto ve ne parlo.

Ve ne parlo.

Ve ne parlo.

Ve ne parlo.

Ve ne parlo. 

Ammazza, quanto ve ne parlo.

Possibilmente commentando per mezz'ora il packaging; e poi dicendo cose entusiastiche tipo "è un prodotto bellissimo e mi piace tantissimo".



 
E questi gurini (che sarebbe solo il diminutivo di "guru". Se poi sembra una blanda seppur precisa offesa in romanesco, io non c'entro) hanno pure un seguito.
Spesso grande. 
A volte enorme. 
Che si manifesta con commenti entusiastici e centinaia o migliaia di "mi piace".
Secondo alcuni, gli iu-Tuberi più popolari guadagnano, e pure bene, grazie alle pubblicità inserite nei loro canali, e il guadagno dipende anche da questi consensi. 
Ma questo è un altro discorso.


 ***

Ma vi dicevo: anche l'Orbettino, a volte, avrebbe voglia di lanciarsi nel magico mondo di Tubolandia.
Dei tutorial tubici. Dei tubotutorial. Dei tuborial.

Quelle cose lì, insomma.
 

Di essere uno iu-Tubero. 

Magari, anche solo un Tubero.

(E lo so che l'ultima non ha senso; ma l'Orbettino è un animaletto sempliciotto.
E, detto tra noi, guai a chi di voi glielo dice, e infrange i suoi piccoli sogni.
Oh.)


***


E il suo contributo, come lo sogna nella sua testolina, sarebbe pressapoco così.



***



Benissimo, ragazze!! 
In esclusiva per voi, ecco il mio primo video, che caricherò sul mio prossimo canale Youtube tutto dedicato a FANTASTICHE maschere e trattamenti beauty fai-da-te. Tutte con FANTASTICI ingredienti naturali, che potete comodamente reperire -pensate, ragazze!- nel supermercato sotto casa; e sapete dove? Ma naturalmente al banco dei salumi!


Quindi, ragazze, pronte a entrare nel fantastico mondo dei salumi di bellezza? 
Sì?
Eccovi allora in esclusiva per voi la mia fantasticosissima

MASCHERA VISO RINFRESCANTE-ASTRINGENTE ALLA PANCETTA COPPATA

Bene, ragazze. Per il tutorial di oggi ho pensato di... come si dice... presentarvi... mmm.... questa EFFICACISSIMA maschera!
L'ho provata ieri, e mi sono trovata benissimo.
Cioè, non è che l'ho proprio provata provata.
Cioè, l'ha provata mia cuggina.
Forse.
Cioè, lei mi ha detto che provava; ma poi non so se lo ha fatto, perchè settimana scorsa è scappata di casa col postino, e chi l'ha più sentita quella.
Vabbè.
Comunque, dai: sono sicura che è EF-FI-CA-CIS-SI-MA!
Dunque, ora vi spiego.
Uhmmmm...
Voi dovete semplicemente... uhmmm... prendere due belle fette di pancetta coppata bella spessa... ecco...così... visto? Non so se si vede bene... ecco, vedete? 

E spiaccicarvele tutte belle larghe sulla faccia.


Come sto facendo io, vedete?


Tutto qui. Visto, ragazze? E' fa-cili-ss-im-o!
(Sì, lo so che "facilissimo" non si sillaba così: ma alle medie quando la prof ha spiegato le sillabe e quelle robe lì io stavo fuori a fumà con l'amichetto mio. E mò voi non state a fà le saputelle, che io c'ho il canale sul Tubo e voi no, rosicone frustrate che siete. Tiè.)

Oltre tutto, ragazze, un'altra cosa di questa maschera che mi piace tantissimo, è che ha un profumino, ma un profumino! Mmmmmmm! 

Sì, lo so: molte di voi ora staranno dicendo "no, ma, io, non so; per me è troppo difficile, mi sa che non ci riesco".
Perchè sì; lo so che visto così sembra complicato. Ma vi assicuro, ragazze: basta prenderci la mano!
Sì, vabbè. 
Magari all'inizio, ecco, non è che vi verrà subbito subbito la prima volta.
Persino io, cosa credete: mica ci sono riuscita così al primo colpo.
Ma vedrete: quattro o cinque tentativi, 'na decina magari, e diventerete BRAVISSIME come me.

Be', sì: ora, non esageriamo.
Proprio proprio come me, magari, no.

Ma quasi, dai!


*** 
Occhei, ragazze! Mentre siamo qui, vi segnalo ancora che tra l'altro per la pancetta coppata al supermercato sotto casa mia proprio mo' c'è questa BELLISSIMA promozione, manco due euri all'etto, che è una cosa fic-hi-ssi-m-a!
(E daje co' sta storia: 'e sillabe, 'e sillabe, gnàgnàgnà! Ma che, oggi tutte maestrine siete? V'ho già spiegato 'na vota; e mò piantatela de rompe, 'nvidiosse)

Anzi, pensate cosa ho fatto apposta per voi: proprio stamattina sono scesa giù e ne ho comprato n'etto abbondante-n'etto e mezzo. A proposito, c'avevo un outfitte bell-iss-im-o! Canotta collo snoopy davanti e teschio dietro e minigonna glitter e capelli con i codini e berretto da bèsebol e scarpa platò tacco quindici che il diciotto la matina nun se po vede che fa troppo cafona e i leggins òppetical e a tracolla 'na borsa trendissima, come dire, tutta tipo come quelle dei cacciatori, che dentro c'avevo pure l'anatra morta con la testa che se spenzolava fori ma nun ve preoccupate che non era mica vera, naaaa, era 'n pelùsc della Trudi che m'ha regalato n'amico mio, ma mica quello là delle medie, cosa credete, bono lui, che settimana scorsa è diventato nonno e sta ancora  là a ripete seconda; comunque domani ve faccio pure il video così se ve piace ve ce vestite anche voi così che stavo troooppo bene, 'nfatti me stavano a guardà tutti). 

Così mo' vi faccio un bellissimo suòc della pancetta e i "mipiace" vanno su e magari la prossima volta che scendo al super mi regalano pure il viteltonnè che oggi ho tirato il colpo ma non c'è stato verso, tirchioni della malora.


Allora, ragazze! Come vedete, la pancetta ti arriva in questa bellissima confezione, che mi piace tantissimo.
All'esterno; cioè, nel senso di intorno -ma non intorno che magari però sta un po' dentro, cioè; proprio intorno esterno ai lati de fori- ci sta tutta questa cosa tutta... come dire? tutta come una cosa plasticosa, ecco; però con questo bellissimo look trasparente, 'n po' effetto vedo-non vedo, trendissima. Ora la apro, vedete... un momento... Ok, fatto. E dentro -aspettate, la metto meglio, così vedete- c'è questo elegante incarto molto, molto fashion. La base è color bianco latte, una nuance molto molto scic che mi piace un sacco; anche perchè illumina tantissimo il viso. E qua e là, vedete, c'è questa piccola, come dire, decorazione - questa qui, vedete? - che sembra come un disegnino; ma se guardate bene è il logo stampato -sapete, sono questi piccoli particolari che fanno il prodotto di classe-  in un bellissimo tono di rosso acceso: 

"Supermercato UrcaCheSconto 
La Tua Spesa Ullallà / Da Quest'Oggi Falla Qua".

E dentro, appunto, c'è questo bellissimo prodottino di cui vi ho parlato.

Quello che ho usato io, come vi ho detto, era pancetta coppata (se vi fosse sfuggito: in promozione, solo per questa settimana!)
Ma voi magari preferite altre tonalità, tipo intonate alla vostra carnagione; perchè magari avete un incarnato più sul Light Rose, piuttosto che, non so,  sul Beige Medium, piuttosto che sul Dark Bronze.
Ma non preoccupatevi! Al banco dei salumi -non so se ve l'ho già detto: supermercato UrcaCheSconto, qui sotto casa mia- trovate anche prosciutti cotti, tacchino alle erbe,  arrosto di maiale; e ognuno ha una tonalità diversa... ragazze, una gamma F-ANT-A-STIC-A di sfumature tra cui sbizzarrirvi! 
Non so voi, ma io non vedo l'ora di provarle tutte!


 ***

Benissimo, ragazze!
Per questo mio primo tutorial, è tutto.
Spero che vi sia piaciuto!
Ci risentiamo domani, con un altro bellissimo video. Per oggi, dal magico mondo dei nostri amici salumi di bellezza, ciao, ragazzeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 


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Dato che l'ho citata prima, omaggino per chi è sopravvissuto fin qui: vecchio video di Aldo, Giovanni e Giacomo senza Aldo (*) , con Marina Massironi che fa Anatolia in tutto il suo strabordante entusiasmo che ci riempie di allegria solo a vederla:

http://www.youtube.com/watch?v=a09kYSPYMbA  

(*) Il che a rigore renderebbe più logico scrivere semplicemente "Un video di Giovanni e Giacomo". 
Ma scritto così viene da chiedersi "E chi picchio sono questi, i tuoi vicini del piano di sotto?"