Oltre alla quantità, è notevole la cripticità di alcune di loro (ormai ci esprimiamo talmente ad ideogrammi, che tra un po' per decifrarli ci vorrà la Stele di Rosetta). Confesso che per capire un paio di esse ho impiegato qualche momento. Ma ciò che vorrei dirvi è: credete davvero che significhino cose banali tipo "attenzione: la cravatta potrebbe essere catturata dal dispositivo" e "non inserire clips metaliche"? Nooooo... ora vi illustro il loro VERO significato.
Quindi, guardateli uno per uno. Fatto? Bene.
Allora, nell'ordine, da sinistra:
1) (è il solito simbolo, che si incontra anche nella segnaletica stradale):
Attenzione: segni di punteggiatura vaganti
2) Pronti, bambini? Aprite il libro, che oggi impariamo una bella vocale
Ma ora entriamo nel vivo:
3) Non colpire con missili
In effetti, l'aggeggio subirebbe seri danni. Provate a negarlo, se ci riuscite.
4) Se sei un essere dotato di mani, non pensare neanche di usarlo.
O anche:
se avevi delle mani e mi usi, scordatele.
5) Se sei un writer, pussa via.
6) Vietato l'uso alle gLaziose bambine giapponesi con la fLangetta
Ma soprattutto
E' inutile che insisti: se sei Tutankamen (o il suo sarcofago), non mi puoi usare. Oh.
7) Non prenderlo a calci.
(Anche questa, come la terza, in effetti è indiscutibile.)
8) Da non utilizzare quando il sole è basso sull'orizzonte
O anche:
Gli uomini calvi evitino di infilare il naso nel dispositivo
(Gli altri facciano un po' come gli pare, aiò)
9) Divieto di transito, ma tanto non ci perdete niente: la strada fa dei giri tutti strani
E infine, l'avvertenza fondamentale:
10) Attenzione: questo non è un tavolino.
***
Bene. E devo dire che mi affascina anche una funzione del pulsante, quella a sinistra, "Reverse": serve per far funzionare il meccanismo a contrario, se la carta si è inceppata. Uh che bello: così il foglio torna intero, vero?
Ma questo fantasticosissimo oggetto nasconde ancora una chicca: nel manuale di istruzioni, una serie di raccomandazioni-attento a te-ma ci hai pensato bene?, che in confronto la signora apprensiva con il cignetto Anturio di qualche post fa in quanto ad ansia anticipatoria è una patetica principiante.
Il vertice assoluto è raggiunto nella conclusione, che vi copio tale e quale:
Agire con costante attenzione! Riflettere sempre su ciò che si sta facendo ed agire in modo razionale. Non utilizzare mai l'apparecchio senza la massima attenzione o in caso di malessere fisico.
Capisco che sia un modo per pararsi le spalle da eventuali grane e richieste di risarcimento per danni, ma a volte queste raccomandazioni sfiorano il surreale. Un paio d'anni fa ho comprato una banalissima scaletta, presa anchiessa alla L*dl.
Si vede che questo marchio è molto attento all'aspetto "non facciamoci spennare da qualche tizio che ieri sera si è fatto tre grappini, ha preso l'articolo a capocciate convinto di essere un rarissimo esemplare di rinoceronte albino, si è fatto un bernoccolo e ora ci vuole estorcere un fantastiliardo di euro perchè non avevamo avvertito esplicitamente che quello non era un dispositivo per saggiare la durezza del proprio cranio in modo innocuo e divertente, ma soprattutto nel foglio di istruzioni non avevamo scritto "attenzione: qualunque sia la vostra percezione in proposito, voi NON siete un rarissimo esemplare di rinoceronte albino").
Comunque, dicevo: una scaletta di quelle con due soli gradini, alte circa cinquanta centimetri, che si usano per raggiungere i piani più alti di una libreria o nel ripostiglio. Avete presente, no? Bene: nel foglio di istruzioni c'era, più o meno, la stessa frase di esortazione alla prudenza, alla ponderatezza dell'agire e ad una profonda, superiore consapevolezza di sè.
PER USARE UNA SCALETTA ALTA MEZZO METRO.
Roba che vorresti dire al libretto (ebbene sì, ho proprio scritto "dire AL LIBRETTO". Dite che è una scemata? perchè, secondo voi uno che parla direttamente a una scaletta ci fa una figura migliore?): "guarda che sono solo una che vuol prendere un barattolo di marmellata bio al mirtillo sullo scaffale del ripostiglio, non la tua adorata unica figliola tredicenne che sta andando a vivere da sola nella città tentacolare in un monolocale livello strada con la porta che non chiude bene preso in subaffitto da da uno spacciatore chiamato The Human Beast, e che ti ha appena tranquillizzata con un bel "Dai mamma non preoccuparti! Non ho soldi e neanche un lavoro ma vedrai, in qualche modo mi arrangerò: la città è piena di occasioni per una ragazzina carina, ingenua e senza esperienza!"."
Ma dico: raccomandazioni simili non le fanno neanche ad un neurochirurgo che sta entrando in sala operatoria... Poi lo stesso, arrivato a casa la sera, magari vorrebbe prendere un libro di Pirandello sul piano più alto della libreria, e fa per servirsi della scaletta. Bene: immaginatevi una vocetta che, a questo punto, esce dal foglio illustrativo o dalla scaletta stessa:
"Ma sei sicuro di esserne in grado? Sì, lo so che hai passato tutto il giorno a rattoppar cervelli, salvare vite e bla e bla e bla: ma guarda che QUESTA, ora, è una cosa difficile!
Sicuro di sentirtela? Sicuro sicuro? Ma proprio sicurosicurosicuro?
Senti, guarda, lo dico per te: lascia perdere e accendi la tv, che c'è un bel cartone dei Puffi!"
***
Bene: ho finito di scrivere il post. Ora penso a farmi pranzo. Una pasta, dai: andiamo sul semplice. Devo solo prendere una confezione nuova, sul piano più alto della dispensa. Prendo la scaletta e... ma, un momento: sarò in grado di usarla? Sicura di avere l'adeguata forma psicofisica? Accidempoli, è da un po' che non faccio esami del sangue: e se ho il colesterolo troppo alto?
Ciaoooo!!!