Dato che il povero Orbettino agonizzante -il blog, non l'animaletto- nonostante tutto continua ad avere dei coraggiosi sostenitori... vai con due mini-post (e ve l'ho già detto che le "pillole di orbettino" sono questo, non strani preparati di medicina alternativa. Che poi, scusate, ma farebbero pure abbastanza senso).
Senza nessun nesso tra loro. Così, in rigorosa modalità Alla Cavolo - ON.
Uno:
Per la serie: le invenzioni che cambieranno il mondo.
Signore e signori...
Le pantofolone termiche ad alimentazione USB
Et voila:
Ora, per favore. Vediamo di non farci subito riconoscere, con la solita figura da retrogradi. Quelli che se era per loro tutte quelle diavolerie moderne e ipertecnologiche, tipo il fuoco e la ruota e cose così, ancora le dovevano inventare, e in questo momento stavamo a fare l'happy hour con le bistecche di mammouth crude staccate a morsi.
Evitiamo, insomma, commenti da provinciali tipo come sarebbe più semplice -seppur molto meno divertente, ammettiamolo- mettere su quei bei calzettoni di lana giallo-Titti-con-l'ittero spessi tre centimetri che ti ha fatto l'anno scorso la zia.
(Cosa dici?
"No no: calzettoni di lana, IO? giammai!!! Sono spessi, poco pratici, ingoffano, fanno il piede enorme e ti fanno camminare come Paperino con la gotta!"
Ah be'.
Allora metti queste, sì sì).
E ora, pensa che bello: tu beato sul divano in fase di spaparanzamento avanzato, notebook sulle ginocchia, che facciabucchi scaldottandoti le estremità. Fuori, oltre i doppi o tripli vetri, neve che fiocca, vento che ulula, tempesta che infuria (e lo so che siamo ad aprile ma questo post lo avevo abbozzato due mesi fa, non fate tanto i precisini che ormai la frase c'è e la lascio, gnègnègnè). Intanto, imprigionata nei meandri nascosti del PC, la batteria purcuna inascoltata, borbottando silenziosamente in linguaggio macchina robe da batteria, tipo "che poi, dico: già c'avevo una CPU a carico e tutta 'sta banda di sanguisughe da caricare: fotocamera, Ipod, smartcoso e chi più ne ha più nè metta, dai; che tanto io sto qua a regalare watt al primo che passa, sto- che ogni volta che a casa arriva un nuovo pacchettino di Amazon con l'aria informaticosa e l'umano è lì tutto vispo che lo guarda con l'occhietto languido alla "Oh che garget bellissimissimo ho comprato oggi!" ormai mi parte l'embolo. E mo', pure lo scaldapiedi devo fare? E poi, dico: sono una batteria Lithium High Capacity Fast Recharge Upper Class Dress Code: c'avrò una dignità professionale, io, eh?"
Comunque, batteria a parte: sono soddisfazioni, vero?
Eppure il momento migliore, cari miei, non è questo.
No no.
Non ci si avvicina neanche lontanamente.
Perchè il momento più bello, il più entusiasmante; quello che da solo vale l'acquisto e che, dopo, ti farà fissare a lungo e pensosamente il te stesso riflesso nello specchio, per poi dirgli "Ammazzapperò che genialata hai fatto a comprare 'sti cosi!", sarà quando, mentre tu facciabucchi ti scaldi i piedi ecc., il telefono lasciato nell'altra stanza suonerà per quella telefonata importante. E tu andrai a rispondere.
Lesto.
Di più: di corsa.
Dimenticandoti completamente che c'hai su i piedi USB.
E mentre ci sei metti pure in bilancio che quando, abbacchiato come il più infelice tra i mortali ed in cerca di conforto, solidarietà e, in generale, un po' di calore umano, abbattuto ed ancora scosso racconterai agli amici il tragico incidente in cui ha perso la vita il computer strafigo appena comprato, "E bravo p...!" sarà di gran lunga il commento più carino che riceverai.
Quindi, amico, ricorda:
pantofole USB - il nuovo, fantasticosissimo modo per spaperarti 700 eurI e passa di notebook in mezzo secondo!
(Ah... se siete ansiosi di fare l'esperienza, vengono da qui )
Due: avevo incontrato l'uomo della mia vita
(e non me n'ero accorta).
Qualche mese fa, in un ospedale torinese, casse del reparto Tac e Risonanze Magnetiche. Sto aspettando seduta al fondo, in mano il mio bravo numerino. Ma prima, premessa: forse è una cosa comune negli ospedali un po' grandi, comunque in quello il percorso per raggiungere i locali delle Risonanze è contrassegnato da una striscia -gialla, mi pare- per terra. Ed è -notate- lungo e movimentato: segue corridoi, scende un piano di scale, compie curve, scende altri scalini isolati; e così via.
Arriva allo sportello un tipo di mezza età (o meglio, dai: età indefinita. Che poi sarebbe la stessa identica cosa; ma vuoi mettere come suona meglio). Abbigliamento, aspetto e modi tutti classificabili sotto la voce "casual con stile". Quel tipo di figura che dice immediatamente "libero professionista", e subito dopo aggiunge "nonchè piacione".
Perchè è uno di quei soggetti a cui piace piacere. Alle donne (tipo la cassiera), è evidente. Ma anche, nell'ordine: alle vecchiette, ai bambini, agli uomini, ai pensionati che stanno a guardare le buche, a quella del secondo piano che ogni volta che ti becca per le scale ti blocca per dieci minuti per renderti edotto del fatto che non esistono più le mezze stagioni (per inciso: comunicazione di servizio per la signora del secondo piano, perennemente incavolata ed eternamente in rotta di collisione col mondo, che ogni volta che la incontro mi fa una specie di piazzata lamentandosi, pure in modo abbastanza aggressivo, della disdicevole scomparsa delle stagioni suddette: ma io cosa c'entro? Non è colpa mia! NON LE HO PRESE IO, UFFA!), ad uno che, fuori nel parcheggio, sta cercando di fregare uno scooter, agli animali da compagnia, ai servizi da tè, agli idranti, ad eventuali forme di vita aliene e pure -fosse mai- a qualche procione di passaggio. Insomma: a tutti.
Lo capisci subito, da come rivolge alla cassiera un sorrisone a trentadue denti così a prescindere, sulla fiducia.
Ne hai la conferma da come si appoggia alla mensola della cassa come al bancone di un bar figo durante un happy hour, che quasi ti aspetti che da un momento all'altro nella mano che disinvolta disegna gesti nell'aria gli si materializzi una tartina alla manna fresca fresca scesa giusto stamattina con guarnizione di patè di Pantera Rosa.
Ribadisci il concetto quando poi, per tutto il tempo della sua permanenza, trasforma l'anonimo ambiente in un salotto in cui parla, chiacchera, racconta, scherza, intrattiene, ride.
Comunque.
A un certo punto, la cassiera finisce l'operazione. E, congedandolo, gli dà l'informazione di rito: "Per il reparto risonanze, SEGUA LA STRISCIA GIALLA PER TERRA".
Lui saluta.
Si volta, fa un passo. Forse due. In un attimo la lievità rilassata da salotto si è dissolta in nulla, con un "Puff!" quasi avvertibile. Gli sportelli sono tornati sportelli, casomai si fossero illusi -anche gli sportelli sognano, cosa credete- di essere mai stati altro.
Poi, quest'uomo geniale esita. Si ferma. Si volge di nuovo verso la cassiera.
E, il viso serissimo -ma cercate di immaginarlo: impassibile; l'accenno di un sorriso che non arriva alle labbra ma è tutto nascosto in fondo allo sguardo- le rivolge la meravigliosa domanda:
"Posso camminare, o DEVO PROPRIO STRISCIARE?".
Gente.
Quest'uomo era un genio.
***
Solo per inciso: un saluto a tutti coloro che -l'ho visto dalle statistiche di Blogger- anche in questi ultimi mesi in cui l'Orbettino (di nuovo: il blog, non l'animaletto) era ormai silente ed in piena crisi, sono passati da queste parti.
Ossia:
- diverse persone che facendo ricerche SERIE sull'orbettino (l'animaletto, non il blog), hanno googlato fiduciose e quindi, immagino, purcunato alla grande trovandosi su queste pagine
- svariati siti di spam report cinesi o di paesi dell'Est, che si collegano ripetutamente ed in automatico (per inciso: ora non ci casco più, a cliccare su link trappolosi per vedere di cosa si tratta; ma mesi fa l'ho fatto. Da perfetto genio, direi, considerato che il sito in questione si chiama -NON CERCATELO E NON APRITELO! comunque lo scrivo deformato- Vampirest@t.
No, voglio dire: questi hanno pure la faccia tosta di prenderti per i fondelli, scrivendo nel nome della pagina che sono un sito parassita che "vampireggia" gli altri.
Direte: ma allora, perchè picchio lo hai aperto?
Semplice: perchè siamo persone evolute. Mia nonna -tanto per dire- non lo avrebbe mai fatto. Di foronte ad un nome simile avrebbe pensato "Uh mamma, un sito vampiro: sicuramente è una cosa losca!". Ma una mente evoluta -nonchè profondamente volpacchia- dice a se stessa: "Un sito losco non avviserebbe mai così esplicitamente che è un sito losco!"
Insomma: tipo trovarti su una panchina sotto casa un tizio con una bella felpa con su scritto IORUBO.it e dirgli "buon uomo, mi tiene per un'ora le chiavi di casa, che vado a fare una passeggiata e ho paura di perderle?"
Perchè -pensi- un ladro non indosserebbe mai una felpa con scritto IORUBO.it, no? )
- lo sconosciuto che giorni fa ha Googlato inserendo la testuale, incomprensibile, ma piuttosto affascinante frase "cosa fare quando ti stai scavando la fossa da solo"
(Per quale motivo, poi, il buon Gùghel abbia pensato bene di prendere un'ardita seppure simpatica iniziativa personale ed indirizzarlo ad un bloggonzolo scassatissimo che non c'entra un picchio e nel quale la frase in oggetto non compare manco di striscio, è uno dei misteri che rendono interessante la vita)
nonchè
- un esiguo gruppetto di valorosi simpatizzanti che, nonostante tutto, con sprezzo del pericolo (della noia, soprattutto) hanno ancora avuto la gentilezza di passare di qua. E che l'Orbettino -malconcio ma indomito- saluta e ringrazia, dal profondo del suo cuoricino.
P.s. precisazione: con Blogger non vedo nessun dato personale di chi apre queste pagine, eh! Solo il numero di visite, la nazione e, neanche sempre, se i contatti provengono da un sito (i siti di spam automatico di cui parlavo). Nonchè, rare volte -perchè di solito sono segrete- le ricerche su Google che hanno condotto qui.
Serena Pasqua a tutti!
Mi hanno sempre divertita quelle pantofole riscaldate, ma le ho sempre viste in versione tradizionale, con la spina per intenderci, per cui immaginavo dolci vecchiette con i piedini al caldo a sferruzzare calzettoni giallo Titti per le nipotine high tech, rischiando il corto circuito ad ogni contatto dei ferri.
RispondiEliminaLa versione USB non la conoscevo... ma è fantastica l'immagine del disastro!!! =D
So che l'Orbettino non ama le feste natalizie perchè è un frutto della primavera (un frutto?? Beh si, in senso poetico) ma mi permetto lo stesso di augurargli buon Natale, buon Anno, buone vacanze, buona megapausa sindacale. L'ispirazione son certo tornerà...
RispondiEliminaClaudio